Sacra terra del Ticino

Tema principale dell’omonimo ‘Festspiel’ di Gian Battista Mantegazzi. Nulla da invidiare agli standard del jazz. Melodia di respiro internazionale.

Theme of the homonymous ‘Festspiel’ of Gian Battista Mantegazzi. There is no need to envy jazz standards. This is a melody that has an international flavor.

M. Santilli: voice, guitar, arr.
G. Muto: alto sax

Scene in zona
Gio al telefono con papà Fernando: “… è clarinettista, canta, compone, arrangia, e dirige: un uomo-camaleon­te!” Più tardi, davanti allo specchio: “Ho studiato sax clas­sico ma so cimentarmi anche col jazz. I miei amici dicono che tutto quello che tocco suona. Io non ci ho mai fatto caso”. Arriva Marco, e gli mette un didgeridoo tra le ma­ni: “Allora prova questo!” Ma Gio, da bravo ‘bello in zo­na’ impugna il pettine: “Avevo già composto una decina di pezzi… che sono finiti in fondo al cestino forse per­ché improponibili.” Poi, in un momento di slancio emotivo esclama: “Però … anch’io sono piuttosto camaleontico” e afferra per la coda il didgeridoo.

Scenes within the zone
Gio at the phone with daddy Fernando:” … he’s a clarinet­ist, he sings, composes, arranges and conducts: he’s like a chameleon!” Much later, standing in front of the mirror: “I studied classical sax but I can also cope with playing jazz music. My friends say that whatever I touch makes a sound, which I hadn’t realized before.” Marco comes along and hands him over a didgeridoo: “So, why don’t you try this?” Gio, being a good ‘bello in zona’ lays down the comb: “I have already composed a dozen pieces … they ended up in the bottom drawer since they were proba­bly unsuitable.” Then an emotional impulse takes over: “But… l’m also rather chameleon-like” and he snatches the tail of the didgeridoo.