Dal 26 settembre al 29 settembre 2024

Dopo le positive esperienze passate, quest’anno non ho resistito alla tentazione di tenere un corso per orchestra di clarinetti: da giovedì 26 settembre a domenica 29 settembre 2024.

La decisione di organizzare il corso in Ticino è stata per me piuttosto ovvia 😄

Il repertorio spazierà dalla musica orchestrale alle sonorità della musica da camera, dalla world music ad un vero e proprio sound da big band di clarinetti: 

Gli spartiti saranno inviati all’inizio di luglio. 

Nelle ultime prove e al concerto finale saremo accompagnati da un raffinato batterista. Sono lieto di accogliervi numerosi ad Ascona!

Cliccare pure qui per ulteriori dettagli e per il modulo di iscrizione.

26. September bis Sonntag 29. September 2024

Nach den bisherigen positiven Erfahrungen konnte ich auch in diesem Jahr der Versuchung nicht widerstehen, einen Klarinettenorchesterkurs zu geben:
Donnerstag, 26. September bis Sonntag 29. September 2024.

Die Entscheidung, den Kurs im Tessin durchzuführen, lag für mich auf der Hand. Das Klima im September sollte dort noch mild sein (zumindest habe ich es so bestellt 😄).

Das Repertoire wird von Orchestermusik bis zu kammermusikalischen Klängen, von Weltmusik bis zu einem satten Klarinetten-Bigband-Sound reichen: 

Die Noten werden Anfangs Juli verschickt. 

Bei den Endproben und dem Abschlusskonzert werden wir von einem raffinierten Schlagzeuger begleitet. Es würde mich freuen, Euch in der Sonnenstube zahlreich zu begrüssen!


Das Anmeldeformular auf Google sowie weitere Angaben zum Kurs findet Ihr unter diesem Link.

Si annuncia squisitamente originale la decima edizione de L’Estro armonico, rassegna di primavera dell’associazione 753 ArteBellezza presso la chiesa di San Biagio a Bellinzona. L’associazione con sede a Bellinzona mi ha incaricato di allestire il programma dell’edizione 2024, con le mie composizioni a fare da filo conduttore.

Domenica 25 febbraio alle 17:00 mi esibirò in solitaria con “Clarinetto d’improvviso… e l’aria creò il suono”, un programma di proprie composizioni ed improvvisazioni ai clarinetti, prendendo spunto da stili differenti: dal jazz alla musica popolare, dal barocco al gregoriano, dalla world music al pop; il tutto per una miscela di timbri e gusti personali. Un momento per ascoltare, contemplare, meditare, soffermarsi, rimanere…

Domenica 3 marzo alle 17 Grazia Galletta e Michele Masserano, entrambi al pianoforte, eseguiranno celebri pagine di W.A. Mozart, Johannes Brahms e Antonin Dvorak. Questo concerto avrà luogo a Spazio Aperto, Via Gerretta 9A, Bellinzona. 

Domenica 17 marzo alle 17:00 ospiteremo due musicisti virtuosi di casa nostra: Gábor Barta al violino (Orchestre de Chambre de Lausanne) e Mattia Zappa al violoncello (Tonhalle-Orchester Zürich), entrambi di formazione classica e nel contempo abili improvvisatori. In programma pagine di J.S. Bach, Reinhold Glière e Gábor Barta. I musicisti eseguiranno inoltre “Equinozio d’autunno”, Suite commissionatami dieci anni fa proprio da Mattia Zappa, allora direttore artistico dei “Concerti in San Martino”. Per l’occasione, ho arrangiato le parti di clarinetto per il violino.

Domenica 21 aprile alle  17:00 è la volta di “Orgelwind”, con il sottoscritto e Ivan Tibolla all’organo. Il vento del mantice che si mescola al fiato dei clarinetti per una miscela e un impasto unico. Influenzata da stili diversi, questa formazione ha un linguaggio con un tocco jazzistico, che tuttavia rivela la formazione classica dei due interpreti. Dopo “Orgelwind” del 2015, è del 2021 la pubblicazione di “CheRoba in due”, album maturato durante la pandemia, sotto la spinta di una riflessione sul valore della presenza e dell’assenza. Il lavoro è stato tra l’altro presentato a “MusicaViva” su Rete Due. Oltre a brani dei musicisti, ascolteremo pagine di Claudio Monteverdi, G.B. Mantegazzi, A.R. Luciani e George Gershwin. 

Tutti i concerti sono ad ingresso con offerta libera. Sarà un piacere incontrarvi a Bellinzona, un caloroso saluto e a presto!

Download the program here.

Explore the captivating interview with Marco Santilli (available in Italian language only), where he delves into his strong ties with the Leventina region and the inspiration drawn from Swiss fairy tales. Uncover the musical odyssey that led him from childhood melodies to creating unique compositions, and his commitment to authenticity in the realm of art. Download the pdf version of the article, Anno 48-Nr. 453, January 2024.

Here a brief English summary

Marco Santilli, despite residing abroad for 36 years, maintains a strong connection with the Leventina region, regularly returning to his roots. He reminisces about his upbringing in Giornico, a unique village where each area holds memories close to his heart. Marco reflects on his move to Zurich after attending the School of Commerce in Bellinzona, emphasizing the city’s central location and diverse musical opportunities.

His musical journey began in early childhood, starting with popular songs and later exploring instruments like the recorder and the clarinet. Influenced by jazz clarinetist Benny Goodman, Marco embraced the path of music and improvisation. In his artistic endeavors, Marco aims to offer audiences something captivating and unique, focusing on original compositions and unconventional arrangements.

Recently, Marco delved into Swiss Italian fairy tales, incorporating them into his compositions for the nonet ensemble. He also finds inspiration in the rich narratives of Val Leventina, resulting in the creation of the concept album “Sujazzstiva”.

Addressing the notion of fame, Marco expresses no fear, as his niche projects prioritize artistic satisfaction over commercial success. He emphasizes the importance of staying true to his artistic vision and resisting mainstream influences.

Looking ahead, Marco shares plans for upcoming concerts, albums, and projects, including solo performances, new collaborations and the production of new albums. He concludes by expressing the need for continual self-improvement and learning in the ever-evolving world of music.

Scurdàss

Canzone nel dialetto di Novazzano, pensando ai Bellinati e a Paulin, inconfutabilmente novazzanesi pure loro.

A song in Novazzano dialect, thinking of Paulin and the Bellinati, irrefutably from Novazzano too.

M. Santilli: voice, guitar, comp.
G. Muto: alto sax, Nica’s egg, backing vocals

Lyrics

Mò u scrivü ‘na canzun cun la ghitaréta,
senza tanti prétés, mì e la ghitaréta.

Ma sum pö scurdà d’acurdala: la ghitaréta l’è scurdada un puu.
E mò, l’è un zica stunada, tant la ghitaréta la g’ha mia prétés…

Mò u scrivü ‘na canzun cun la ghitaréta,
ma ma sum scurdà d’acurdala un puu.

Quaidün a sa tapa i urécc, l’è la mè murusa: urca che prétés!
E mò, cumè la ghitaréta, lé la s’è scurdada … scurdada da mì!

Lettera dall’America

Brano dai due umori: la malinconia dell’emigrante ticinese e la sua successiva integrazione nel ‘Nuovo mondo’.

Musical piece with two different moods: the melancholy of the Ticinian emigrant and his subsequent integration in the ‘New World’.

M. Santilli: bass clarinet, comp.
G. Muto: tenor sax

“… Non stupisce, dunque, che tra i pareri entusiasti che sono stati spesi per questo duo vi sia quello di Gianluigi Trovesi, eclettico per antonomasia, e in fondo tutt’altro che lontano da quella tradizione ticinese alla quale Muto e Santilli attingono continuamente. Alla fine, anche se non si sa bene su quale scaffale metterlo – o, forse, proprio per questo – un disco gustoso, pieno di bei suoni, di belle melodie e di geniali invenzioni.”
All about Jazz, Neri Pollastri, settembre 2007

Strada alticcia

Pasticcio delle marcie per banda ‘Airolo’ e ‘San Gottardo’ di Santilli. Percorriamo la ‘Strada alta’ carichi di sei strumenti e abbiamo sempre più la sensazione di una strada in salita. O è forse solo merito della grappa di Giornico prestataci? La conseguenza è che pure la nostra musica sale vertiginosamente.

A blend of Santilli’s band marches: ‘Airolo’ and ‘San Gottardo’. We walk along the ‘Strada alta’ carrying six instruments and feel the road getting steeper and steeper. Or is this impression caused by Giornico’s schnapps, that has been lent to us? Consequence is: our music ascends as well.

G. Muto: baritone, tenor, alto, soprano sax
M. Santilli: bass clarinet, clarinet, comp.

Scene in zona
Marco con l’ultimo allievo: “Sai, ho finalmente trovato un partner ideale, che vive ora in Francia. Se obiettivi e moti­vazione sono condivisi, la distanza e relativa. lnoltre lui è fresco di studi e padroneggia tutti i sax, il che mi costrin­ge a tenere il passo.”

Scenes within the zone
Marco with his last pupil: “You know, l’ve finally found the perfect partner. The fact that he lives in France doesn’t hurt our project any, since we share the same objectives and motivation. Besides, he just finished his studies and he’s a master of the sax – l’m bound to pull up my socks to keep up.”

O’ra valmaggina

Canto popolare della Valle Maggia. Vita di stenti e sacrifici per la giovane valmaggina. Il ballo al suono della piva (baritonale!) porta un po’ di ottimismo nella comunità contadina.

Song from Maggia Valley. In Maggia, life is hard and full of sacrifices for a young woman. The dance to the sound of a bagpipe brings a little optimism to the peasants.

M. Santilli: voice, arr.
G. Muto: baritone sax

Scene in zona
Preparando il secondo caffè, stavolta un po’ più forte, i due all’unisono: “Sì! Camaleontico! Siamo quindi sulla stessa lunghezza d’onda!” E Gio: “Dai, Kennedyci di creare un progetto dedicato al Ticino?”

Scenes within the zone
Preparing the second cup of coffee – this time a little bit stronger, the two exclaim unanimously: “Yeah! Chame­leon-like! That’s why we are on the same wavelength!” And Gio: “Hey, how about launching a project dedicated to the Ticino?”

Qualcuno volò sul nido

Brano ispirato dal canto popolare ‘Il cucù’. E’ il ritratto di un cucù un po’ stordito e stanco del solito ruolo. Quando inizia a pulsare lo Swing, comincia però a sentirsi libero di emigrare lontano…

This piece is inspired by the folksong ‘Il cucù’ (the cuckoo). It’s a portrait of a cuckoo, who’s confused and sick of his everyday life. When the swing rhythm starts pulsating, the cuckoo finally feels free to emigrate far away…

G. Muto: soprano sax, arr.
M. Santilli: clarinet, arr.

Scene in zona
Iris, visibilmente entusiasta durante l’applauso al teatro Keller62 si lascia un po’andare: “La musica dei Belli in zo­na ha mille facce, ma la più bella è la loro!”

Scenes within the zone
Iris, visibly enthused and almost forgetting her manners during the applause at the theatre Keller62: “Belli in zo­na’s music reveals thousands of faces, but the loveliest of all is theirs!”

Sacra terra del Ticino

Tema principale dell’omonimo ‘Festspiel’ di Gian Battista Mantegazzi. Nulla da invidiare agli standard del jazz. Melodia di respiro internazionale.

Theme of the homonymous ‘Festspiel’ of Gian Battista Mantegazzi. There is no need to envy jazz standards. This is a melody that has an international flavor.

M. Santilli: voice, guitar, arr.
G. Muto: alto sax

Scene in zona
Gio al telefono con papà Fernando: “… è clarinettista, canta, compone, arrangia, e dirige: un uomo-camaleon­te!” Più tardi, davanti allo specchio: “Ho studiato sax clas­sico ma so cimentarmi anche col jazz. I miei amici dicono che tutto quello che tocco suona. Io non ci ho mai fatto caso”. Arriva Marco, e gli mette un didgeridoo tra le ma­ni: “Allora prova questo!” Ma Gio, da bravo ‘bello in zo­na’ impugna il pettine: “Avevo già composto una decina di pezzi… che sono finiti in fondo al cestino forse per­ché improponibili.” Poi, in un momento di slancio emotivo esclama: “Però … anch’io sono piuttosto camaleontico” e afferra per la coda il didgeridoo.

Scenes within the zone
Gio at the phone with daddy Fernando:” … he’s a clarinet­ist, he sings, composes, arranges and conducts: he’s like a chameleon!” Much later, standing in front of the mirror: “I studied classical sax but I can also cope with playing jazz music. My friends say that whatever I touch makes a sound, which I hadn’t realized before.” Marco comes along and hands him over a didgeridoo: “So, why don’t you try this?” Gio, being a good ‘bello in zona’ lays down the comb: “I have already composed a dozen pieces … they ended up in the bottom drawer since they were proba­bly unsuitable.” Then an emotional impulse takes over: “But… l’m also rather chameleon-like” and he snatches the tail of the didgeridoo.