Strada alticcia

Pasticcio delle marcie per banda ‘Airolo’ e ‘San Gottardo’ di Santilli. Percorriamo la ‘Strada alta’ carichi di sei strumenti e abbiamo sempre più la sensazione di una strada in salita. O è forse solo merito della grappa di Giornico prestataci? La conseguenza è che pure la nostra musica sale vertiginosamente.

A blend of Santilli’s band marches: ‘Airolo’ and ‘San Gottardo’. We walk along the ‘Strada alta’ carrying six instruments and feel the road getting steeper and steeper. Or is this impression caused by Giornico’s schnapps, that has been lent to us? Consequence is: our music ascends as well.

G. Muto: baritone, tenor, alto, soprano sax
M. Santilli: bass clarinet, clarinet, comp.

Scene in zona
Marco con l’ultimo allievo: “Sai, ho finalmente trovato un partner ideale, che vive ora in Francia. Se obiettivi e moti­vazione sono condivisi, la distanza e relativa. lnoltre lui è fresco di studi e padroneggia tutti i sax, il che mi costrin­ge a tenere il passo.”

Scenes within the zone
Marco with his last pupil: “You know, l’ve finally found the perfect partner. The fact that he lives in France doesn’t hurt our project any, since we share the same objectives and motivation. Besides, he just finished his studies and he’s a master of the sax – l’m bound to pull up my socks to keep up.”

Oggi su laRegione! “Pezzo” uscito sul pezzo che uscirà a breve! Un gran grazie a Beppe Donadio. Check out my latest interview about my upcoming Single Release “Ave Maria”! Many thanks to Beppe Donadio.

laRegione, venerdì 19 febbraio 2021

O’ra valmaggina

Canto popolare della Valle Maggia. Vita di stenti e sacrifici per la giovane valmaggina. Il ballo al suono della piva (baritonale!) porta un po’ di ottimismo nella comunità contadina.

Song from Maggia Valley. In Maggia, life is hard and full of sacrifices for a young woman. The dance to the sound of a bagpipe brings a little optimism to the peasants.

M. Santilli: voice, arr.
G. Muto: baritone sax

Scene in zona
Preparando il secondo caffè, stavolta un po’ più forte, i due all’unisono: “Sì! Camaleontico! Siamo quindi sulla stessa lunghezza d’onda!” E Gio: “Dai, Kennedyci di creare un progetto dedicato al Ticino?”

Scenes within the zone
Preparing the second cup of coffee – this time a little bit stronger, the two exclaim unanimously: “Yeah! Chame­leon-like! That’s why we are on the same wavelength!” And Gio: “Hey, how about launching a project dedicated to the Ticino?”

Qualcuno volò sul nido

Brano ispirato dal canto popolare ‘Il cucù’. E’ il ritratto di un cucù un po’ stordito e stanco del solito ruolo. Quando inizia a pulsare lo Swing, comincia però a sentirsi libero di emigrare lontano…

This piece is inspired by the folksong ‘Il cucù’ (the cuckoo). It’s a portrait of a cuckoo, who’s confused and sick of his everyday life. When the swing rhythm starts pulsating, the cuckoo finally feels free to emigrate far away…

G. Muto: soprano sax, arr.
M. Santilli: clarinet, arr.

Scene in zona
Iris, visibilmente entusiasta durante l’applauso al teatro Keller62 si lascia un po’andare: “La musica dei Belli in zo­na ha mille facce, ma la più bella è la loro!”

Scenes within the zone
Iris, visibly enthused and almost forgetting her manners during the applause at the theatre Keller62: “Belli in zo­na’s music reveals thousands of faces, but the loveliest of all is theirs!”

Tunnel

Vagone verde, vagone rosso: scegli il tuo stile di vita e una volta entrato nel Tunnel, pensa a come potresti uscirne arricchito. Questa canzone è dedicata a tutti gli amici e studenti che prendevano il treno della domenica sera per andare oltre Gottardo.

Green or red compartment: choose your life-style and when you enter the tunnel, think how you could come out enriched. Song dedicated to friends and students who took the Sunday train from Bellinzona to the other side of St. Gotthard.

M. Santilli: voice, clarinet
G. Muto: baritone sax, comp.

Lyrics

Vagone verde, vagone rosso, scegli tu qual è il tuo posto
per andare nell’altro mondo più quadrato e meno rotondo.
Scivola composto il treno, alla partenza è sempre pieno.
Un saluto con la mano: vi dico ciao piano piano …
Tra Ti e Uri c’e il grande tunnel: chilometri di sforzi da premio Nobel, tonnellate di secoli sulla testa, lasciaci passare oggi ch’è festa!
Anche se non ne hai più voglia, il rumore assordante ti sveglia
dal tuo lungo stato di veglia e ti accorgi che hai ancora voglia
di vivere e di uscirne presto da questo tunnel buio pesto!
San Gottardo è sceso all’inferno, cos’è successo quel santo giorno
quando il diavolo guardava commosso quello spettacolo infuocato di rosso? Son diventato un po’ più uomo con questo viaggio un po’ dantesco. Non guardare indietro di nuovo: se non ti muovi stai fresco!

Alfonsina y el mar

Canzone dedicata alla poetessa argentina di origine ticinese Alfonsina Storni. Vogliamo ricordarla ‘vestita di mare’…

A song dedicated to Alfonsina Storni, Argentinian poet with Ticinian roots. We’d like to remember her ‘dressed in the sea’…

M. Santilli: clarinet, arr.
G. Muto: tenor sax

Scene in zona
19:04, mamma Wanda quasi si dimentica di accendere la tivù per seguire l’intervista alla televisione svizzera:
“…abbiamo ottenuto gli impasti sonori piu intriganti e li abbiamo messi al servizio di testi e melodie popolari ti­cinesi. Altri brani, come ad esempio la Suite Vortex, so­no nati invece su carta perché l’idea che ne sta alla ba­se è più complessa…”

Scenes within the zone
19:04, mamma Wanda almost forgot to switch on the telly so she could watch the interview broadcasted on the Swiss channel: “…we kept the most fascinating sounds and made use of them when interpreting Ticinian folk melodies and texts. Other pieces such as Suite Vortex, however, originated on paper because their structures were more complex…”

Sacra terra del Ticino

Tema principale dell’omonimo ‘Festspiel’ di Gian Battista Mantegazzi. Nulla da invidiare agli standard del jazz. Melodia di respiro internazionale.

Theme of the homonymous ‘Festspiel’ of Gian Battista Mantegazzi. There is no need to envy jazz standards. This is a melody that has an international flavor.

M. Santilli: voice, guitar, arr.
G. Muto: alto sax

Scene in zona
Gio al telefono con papà Fernando: “… è clarinettista, canta, compone, arrangia, e dirige: un uomo-camaleon­te!” Più tardi, davanti allo specchio: “Ho studiato sax clas­sico ma so cimentarmi anche col jazz. I miei amici dicono che tutto quello che tocco suona. Io non ci ho mai fatto caso”. Arriva Marco, e gli mette un didgeridoo tra le ma­ni: “Allora prova questo!” Ma Gio, da bravo ‘bello in zo­na’ impugna il pettine: “Avevo già composto una decina di pezzi… che sono finiti in fondo al cestino forse per­ché improponibili.” Poi, in un momento di slancio emotivo esclama: “Però … anch’io sono piuttosto camaleontico” e afferra per la coda il didgeridoo.

Scenes within the zone
Gio at the phone with daddy Fernando:” … he’s a clarinet­ist, he sings, composes, arranges and conducts: he’s like a chameleon!” Much later, standing in front of the mirror: “I studied classical sax but I can also cope with playing jazz music. My friends say that whatever I touch makes a sound, which I hadn’t realized before.” Marco comes along and hands him over a didgeridoo: “So, why don’t you try this?” Gio, being a good ‘bello in zona’ lays down the comb: “I have already composed a dozen pieces … they ended up in the bottom drawer since they were proba­bly unsuitable.” Then an emotional impulse takes over: “But… l’m also rather chameleon-like” and he snatches the tail of the didgeridoo.

Atlantis

(4th movement of the Vortex-Suite)

La visione di un mondo in equilibrio con la natura, un mondo a misura d’uomo.

A ‘Weltanschauung’ in balance with nature, while still meeting man’s needs.

G. Muto: tenor sax, comp.
M. Santilli: bass clarinet

Scene in zona
Bucheggplatz: pioggia scrosciante, raggiungiamo il Probelokal saltando da una terraferma all’altra. Mu­niti di minidisc e pile a gogo, cominciamo a fissare al­cune improvvisazioni. I timbri si amalgamano in modo a tratti indistinguibile. La rapidità con cui nasce Qualcu­no volò sul nido è di buon auspicio: tra i due ‘Belli in zona’ l’affiatamento sembra esserci.

Scenes within the zone
Bucheggplatz: it’s raining cats and dogs. To get to the rehearsal room, we have to jump over one puddle af­ter another. With munitions of mini discs and plenty of batteries, we start recording our improvs. The sounds in­terweave – at times even indistinguishably. A good sign is how fast Qualcuno volò sul nido comes together: the foun­dation between the two ‘Belli in zona’ seems to be estab­lished.

Black

(3rd movement of the Vortex-Suite)

La presenza del male, subdola e ipnotica, trascina gli uomini in una danza diabolica.

The presence of evil, insidious and hypnotic, seduces men into a diabolic dance.

Scene in zona
Arvenweg nove: la tazzina tintinna mentre Gio rimesta zucchero e caffe: “Ci siamo incontrati mezzo secolo fa. Avevi fondato una Big Band. Ma poco dopo sei scompar­so dalla mia vita …” Un attimo di pensoso silenzio, poi: “Ah wunderbar, annusa qui!” Marco, da gran ‘caferat’ gli pone sotto il naso il pacchetto del caffè e afferra la bot­tiglia ‘Santilli’s Coffee Correction’: “ma perche ti polveriz­zasti così presto?”

Scenes within the zone
Arvenweg no. 9: the small cup rattles while Gio is stir­ring sugar into the coffee: “We first met half a centu­ry ago, when you set up a big band. And then, all of a sudden, you disappeared from my life …” A moment of si­lence, then: “Ah, wunderbar, take a sniff!” Marco, being a great admirer of ltalian coffee, holds a pack of ground coffee beneath his nose and grasps the bottle ‘Santilli’s coffee correction’: “but why did you suddenly vanish in­to thin air?”

Au claire de la lune…

(2nd movement of the Vortex-Suite)

Anno 2005: durante la notte le stelle e la luna dominavano il cielo (…) la gente ballava sulle spiagge a piedi nudi (…) Anno 2184: degli spot al vortenion illuminavano la notte (…) accanto alle riserve d’acqua i robot si spostavano ritmicamente.

Year 2005: the moon and the stars cover the night sky (…) bare-footed people are dancing on the shore (…) Year 2184: swirling spotlights illuminate the night (…) next to the reservoirs, the robots move rhythmically.